Sabato è calato il sipario sul Festival di Cannes 2018, con la vittoria del giapponese Hirokazu Kore-Eda e del suo dramma familiare – e corale – “Shoplifters”. Una 71° edizione partita con delle polemiche – legate all’esclusione dei titoli Netflix dal programma e al divieto di scattare selfie sul red carpet – che si è, poi, rivelata ricca di pellicole di qualità. E’ stata anche un’annata nel segno delle donne (in rivolta): dalla Presidente di Giuria Cate Blanchett ai movimenti Me Too e Dissenso Comune, passando per le tre registe in competizione, che hanno elevato le quote rosa del Concorso. Due di loro, sono anche entrate nel palmares: Nadine Labaki ha vinto il Premio della Giuria, con “Capernaum”; mentre Alice Rohrwacher è stata premiata per la Miglior Sceneggiatura di “Lazzaro Felice” – in ex-aequo con Jafar Panahi e Nader Saeivar, per “Three Faces”.
L’Italia è stata più che ripagata: oltre alla Rohrwacher – salita sul palco con l’aria svanita e un look sbarazzino – il nostro belpaese ha avuto altri due trionfatori. Il primo è stato Marcello Fonte – Miglior Attore per “Dogman”, di Matteo Garrone – che ha colpito tutti, con un mix di umiltà, timidezza e incredulità, per il premio attribuitogli. Il secondo, invece, è Gianni Zanasi, autore della commedia “Troppa Grazia”; presente nella sezione Quinzaine des Réalisateurs e interpretata dall’altra Rohrwacher, Alba. Ma ha vinto, per fortuna, anche la diversità. “BlacKkKlansman” – biopic su un afro-americano, diretto da Spike Lee e incentrato sul razzismo – ha ricevuto il Gran Premio della Giuria e “Girl” – racconto di formazione e identità di genere, firmato dall’esordiente Lukas Dhont e presente in Un Certain Regard – ha ottenuto la Camera d’Or alla Miglior Opera Prima e il premio al Miglior Interprete, per Victor Polster – nei panni di un’adolescente nata in un corpo maschile.
A caratterizzare la cerimonia di chiusura, al di là dei vincitori, non è stata solo l’assenza, annunciata dalla Blanchett, di Jafar Panahi – agli arresti, nel proprio paese, come Kirill Serebrennikov; anch’esso in gara, ma impossibilitato a raggiungere la Croisette – ma anche gli interventi di alcuni dei presentatori. Di certo, non ci dimenticheremo il monito sibillino e pungente di Asia Argento, contro Harvey Weinstein – e alcuni suoi “complici”, accusati dalla figlia d’arte di essere ancora nascosti, seduti lì in platea – così come la vivacità del simpatico Roberto Benigni e lo charme di un attore di classe (e da Oscar) quale Gary Oldman – che ha definito Cannes come la “manifestazione cinematografica più bella del mondo“.
La serata si è chiusa con un finale nostalgico, sulle note ’70 e ’80, di Sting e Shaggy – che si sono esibiti sulla scalinata della Montée des Marches – ma lo spettacolo è proseguito, all’interno del Palais du Cinéma, con la tanto attesa anteprima del Film di Chiusura, “The Man Who Killed Don Quixote”, di Terry Gilliam. Il regista di “Brazil” (1985) e “Paura e Delirio a Las Vegas” (1998) era stato colpito da un malore, poco prima dell’inizio del festival; ma, alla fine, è riuscito ad essere presente e a mostrare, finalmente, al pubblico il suo personalissimo Don Chisciotte – per buona pace del giudice, che ha dato il benestare per la proiezione e ha messo a tacere (speriamo per sempre) il produttore che aveva intrapreso una battaglia legale contro il film.
Ecco il Palmares completo della Selezione Ufficiale e delle Sezioni Parallele.
CONCORSO – LUNGOMETRAGGI
PALMA D’ORO:
“SHOPLIFTERS” – Hirokazu Kore-Eda (Giappone)
Consegnato da Cate Blanchett
GRAN PREMIO DELLA GIURIA:
“BLACKKKLANSMAN” – Spike Lee (USA)
Consegnato da Benicio Del Toro e Chang Chen
PREMIO DELLA GIURIA:
“CAPERNAUM” – Nadine Lakabi (Libano, Francia, USA)
Consegnato da Gary Oldman e Léa Seydoux
MIGLIOR ATTORE:
Marcello Fonte in “DOGMAN“, di Matteo Garrone (Italia, Francia)
Consegnato da Khadja Nin e Roberto Benigni
MIGLIOR REGIA:
“COLD WAR” – Pawel Pawlikowski (Polonia, Francia, UK)
Consegnato da Abderrahmane Sissako, Kristen Stewart e Denis Villeneuve
MIGLIOR SCENEGGIATURA (ex-aequo):
Alice Rohrwacher per “LAZZARO FELICE“, di Alice Rohrwacher (Italia, Svizzera, Francia, Germania)
Consegnato da Robert Guédiguian, Andrei Zvyagintsev e Chiara Mastroianni
MIGLIOR SCENEGGIATURA (ex-aequo):
Jafar Panahi e Nader Saeivar per “THREE FACES“, di Jafar Panahi (Iran)
Consegnato da Robert Guédiguian, Andrei Zvyagintsev e Chiara Mastroianni
MIGLIOR ATTRICE:
Samal Yeslyamova per “AYKA“, di Sergei Dvortsevoy (Russia, Germania, Polonia, Kazakistan, Cina)
Consegnato da Ava DuVernay e Asia Argento
PALMA D’ORO SPECIALE:
“THE IMAGE BOOK” – Jean-Luc Godard (Svizzera, Francia)
Consegnato da Cate Blanchett e ritirato da Mitra Farahani e Fabrice Aragno
PREMIO VULCAIN A L’ARTISTA-TECNICO:
Shin Jum-Hee, per la scenografia di “BURNING“, di Lee Chang-Dong (Corea del Sud)
CONCORSO – CORTOMETRAGGI
PALMA D’ORO:
“ALL THESE CREATURES” – Charles Williams (Australia)
MENZIONE SPECIALE:
“ON THE BORDER” – Shujun Wei (Cina)
Consegnato da Bertrand Bonello
CAMERA D’OR
PREMIO ALLA MIGLIOR OPERA PRIMA:
“GIRL” – Lukas Dhont (Belgio)
Consegnato da Ursula Meier
UN CERTAIN REGARD
MIGLIOR FILM:
“BORDER” – Ali Abbasi (Svezia, Danimarca)
MIGLIOR SCENEGGIATURA:
Meryem Benm’Barek-Aloïsi per “SOFIA“, di Meryem Benm’Barek-Aloïsi (Francia, Qatar)
MIGLIOR INTERPRETAZIONE:
Victor Polster per “GIRL“, di Lukas Dhont (Belgio)
MIGLIOR REGIA:
“DONBASS” – Sergey Loznitsa (Germania, Ucraina, Francia, Paesi Bassi, Romania)
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA:
“THE DEAD AND THE OTHERS” – João Salaviza e Renée Nader Messora (Brasile, Portogallo)
QUINZAINE DES REALISATEURS
PREMIO ART CINEMA:
“CLIMAX” – Gaspar Noé (Francia)
PREMIO SACD:
“THE TROUBLE WITH YOU” – Pierre Salvadori (Francia)
PREMIO EUROPA CINEMA LABEL:
“TROPPA GRAZIA” – Gianni Zanasi (Italia)
PREMIO ILLY – CORTOMETRAGGI:
“SKIP DAY” – Patrick Bresnan e Ivete Lucas (USA)
SEMAINE DE LA CRITIQUE
GRAN PREMIO NESPRESSO – MIGLIOR FILM:
“DIAMANTINO” – Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt (Portogallo, Francia, Brasile)
PREMIO SACD:
Ólafur Egilsson e Benedikt Erlingsson per “WOMAN AT WAR“, di Benedikt Erlingsson (Francia, Islanda, Ucraina)
PREMIO GAN FOUNDATION PER LA DISTRIBUZIONE:
“SIR” – Rohena Gera (India, Francia)
PREMIO LOUIS ROEDERER FOUNDATION – INTERPRETE RIVELAZIONE:
Félix Maritaud per “SAVAGE“, di Camille Vidal-Naquet (Francia)
PREMIO LEICA CINE DISCOVERY – CORTOMETRAGGI:
“HECTOR MALOT – THE LAST DAY OF THE YEAR” – Jacqueline Lentzou (Grecia)
PREMIO CANAL + – CORTOMETRAGGI:
“UN JOUR DE MARIAGE” – Elias Belkeddar (Algeria)
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