“Il potere del cinema e dei film è quello di avvicinare le persone. Freddie Mercury e i Queen hanno fatto lo stesso con la loro musica. Ciò che volevo era portare sullo schermo quella stessa magia.”
Graham King, “BOHEMIAN RHAPSODY” – MIGLIOR FILM – DRAMMA
La cerimonia dei Golden Globes 2019 si è svolta domenica a Beverly Hills, in California, con la conduzione di Andy Samberg e Sandra Oh – in doppia veste di host e premiata, per la serie “Killing Eve” – e, in termini di vincitori, è stata tra le più sorprendenti del nuovo millennio.
“Mio figlio si sente rappresentato dal film a cui ho preso parte. Tutto ciò che produrrò nei prossimi due anni sarà al 50% fatto da donne. Voglio sfidare chiunque si trovi in una posizione di potere.“
Regina King, “SE LA STRADA POTESSE PARLARE” – MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Anche in questa 76. Edizione, le prestigiose statuette sono state, ovviamente, assegnate dalla Hollywood Foreign Press Association – l’organizzazione di giornalisti che rappresentano l’industria cinematografica statunitense all’estero – ma le scelte compiute sono sembrate a dir poco contraddittorie; in quanto hanno incontrato più il gusto del pubblico che quello della critica.
“Il cinema è una forma d’arte così collaborativa che bisogna sempre ringraziare qualcuno. Siamo tutti vivi, siamo qua e questo sta succedendo perché siamo vivi. Ogni piccolo individuo può cambiare la società, fare la differenza e creare un mondo più sano.“
Jeff Bridges – PREMIO CECIL B. DEMILLE
“Bohemian Rhapsody” e “Green Book” – rispettivamente scelti come Miglior Film – Dramma e Miglior Film – Commedia o Musical – hanno, difatti, scatenato reazioni opposte da parte delle due fazioni. Il biopic musicale di Bryan Singer e Dexter Fletcher – che non era stato inserito nelle categorie di Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura – non ha raggiunto nemmeno la sufficienza su MetaCritic – con un punteggio medio di 49 – mentre IMDb e i suoi utenti lo hanno acclamato, promuovendolo a pieni voti (8,6) e facendolo, addirittura, balzare al 135° posto della classifica dei film più amati di sempre dagli spettatori.
“È un grandissimo e profondo onore ricevere questo premio. Grazie a Freddie Mercury per avermi dato la gioia più grande della mia vita. Questo premio è per te e grazie a te.”
Rami Malek, “BOHEMIAN RHAPSODY” – MIGLIOR ATTORE – DRAMMA
Per la pellicola a sfondo razziale di Peter Farrelly, invece, la discrepanza è stata meno estrema, seppur sempre presente: MetaCritic gli ha affibbiato un buon 70 – che non è, comunque, entusiasmante – mentre gli user di IMDb lo hanno esaltato con un voto medio di 8,3.
“Tutti noi possiamo farcela. Quello che dobbiamo fare è comunicare, non giudicare le persone in base alle loro differenze e cercare ognuno dei punti in comune. Perché vogliamo essere trattati egualmente, l’un l’altro.”
Peter Farrelly, “GREEN BOOK” – MIGLIOR FILM – COMMEDIA O MUSICAL
Prodotti ben più amati dalla stampa come “A Star is Born” (MetaScore: 88) e “La Favorita” (MetaScore: 90) si sono dovuti, quindi, accontentare di un posto in seconda o terza fila: il primo – che era il papabile per la vittoria, come Dramma – ha ottenuto solo il trofeo per la Miglior Canzone Originale (“Shallow”) e il secondo – front-runner tra le Commedie – ha visto premiata solamente la sua protagonista, l’eccellente Olivia Colman.
“Mi sembro quasi un traditore a ritirare questo premio. Ho, semplicemente, assistito alle performance straordinarie di Yalitza Aparicio e Marina de Tavira. La verità è che, forse, questo film è stato diretto da mia madre e dalla mia famiglia. Muchas gracias México.”
Alfonso Cuarón, “ROMA” – MIGLIOR REGIA
Un altro trionfatore, seppur in sordina, è stato “Roma” (MetaScore: 96), di Alfonso Cuarón; che è stato designato Miglior Film Straniero e ha avuto la meglio anche per la Miglior Regia, nonostante non figurasse nella categoria più importante di tutte, ossia Miglior Dramma. L’epica saga familiare in lingua spagnola – premiata con il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia 2018 – potrebbe, dunque, riservare sorprese agli Oscar – le cui nomination saranno annunciate il 22 di questo mese.
“Interpretare un personaggio così intimo mi ha fatto pensare a mia madre. Lei si è sempre schierata con mio padre e quando è arrivata ad una certa età, credeva di non aver combinato nulla di concreto nella vita. Io penso che le donne sono coloro che nutrono e mettono al mondo i figli; ma sono convinta che ognuna di noi deve trovare la propria realizzazione personale e la forza di dire “Io ce la posso fare”. Ho sempre saputo che volevo fare l’attrice; sono passati 45 anni e non riesco a immaginarmi una vita più splendida di quella che ho avuto.”
Glenn Close, “THE WIFE – VIVERE NELL’OMBRA” – MIGLIOR ATTRICE – DRAMMA
C’è stata, poi, sorpresa ed emozione per la vittoria di Glenn Close, come Miglior Attrice Drammatica, per “The Wife – Vivere nell’Ombra” (MetaScore: 77). L’interprete statunitense ha battuto, al fulmicotone, la pop star Lady Gaga; vincendo il suo terzo Golden Globe – che è il primo guadagnato per un film – e preparandosi a raggiungere, potenzialmente, il record di 7 candidature all’Oscar, senza mai averne vinto uno – finora.
“Siamo molto fortunati a poter fare qualcosa che amiamo ed essere premiati per questo.”
Christian Bale, “VICE – L’UOMO NELL’OMBRA” – MIGLIOR ATTORE – COMMEDIA O MUSICAL
Tra situazioni comiche – lo sketch provocatorio sui vaccini antinfluenzali – e momenti di rilievo socio-culturale – il discorso della Presidente della HFPA sui giornalisti e la libertà di espressione, parola e stampa – l’edizione 2019 dei premi cinematografici che precedono gli Academy Awards sarà, certamente, ricordata anche per la netta affermazione delle donne e delle minoranze: persone di colore e omosessuali, ottimamente rappresentati da personaggi realmente esistiti e icone del mondo dell’arte e dello spettacolo.
MIGLIOR FILM – DRAMMA
“BOHEMIAN RHAPSODY” (20th Century Fox)
MIGLIOR FILM – COMMEDIA O MUSICAL
“GREEN BOOK” (Universal Pictures)
MIGLIOR ATTRICE – DRAMMA
Glenn Close – “THE WIFE – VIVERE NELL’OMBRA“
MIGLIOR ATTORE – DRAMMA
Rami Malek – “BOHEMIAN RHAPSODY“
MIGLIOR ATTRICE – COMMEDIA O MUSICAL
Olivia Colman – “LA FAVORITA“
MIGLIOR ATTORE – COMMEDIA O MUSICAL
Christian Bale – “VICE – L’UOMO NELL’OMBRA“
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Regina King – “SE LA STRADA POTESSE PARLARE“
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Mahershala Ali – “GREEN BOOK“
MIGLIOR REGIA
Alfonso Cuarón – “ROMA“
MIGLIOR SCENEGGIATURA
Nick Vallelonga, Brian Currie, Peter Farrelly – “GREEN BOOK“
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
“SPIDER-MAN: UN NUOVO UNIVERSO” (Sony Pictures)
MIGLIOR FILM STRANIERO
“ROMA” (Netflix)
MIGLIOR COLONNA SONORA
Justin Hurwitz – “FIRST MAN – IL PRIMO UOMO“
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
“Shallow” – “A STAR IS BORN“
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